Sotto vi metto alcuni passi numerati dell'Inferno e del Purgatorio che citano o fanno riferimento a luoghi non lontani da noi (riguardatevi anche le parafrasi che abbiamo fatto in classe).
Dovete ritrovare questi luoghi sulla cartina che vedete sotto (ve l'ho messa, in formato più grande, anche nella sezione "Letture ed esercitazioni" del sito nella scuola, nella cartella di Lettere), sottolineare il nome del luogo (o aggiungerlo, nel caso non ci sia) e inserire vicino il numero corrispondente.
Quindi, per fare un esempio, i versi 91-93 del XX canto dell'Inferno citano Mantova: sottolineate il nome della città e mettete vicino il numero 8 (attenzione che Mantova è citata anche altre volte, quindi ci andranno più numeri).
Altra cosa: in alcuni passi trovate più nomi (ad esempio i versi 61-63 del canto XX dell'Inferno) ma non dovete inserirli (alcuni tra l'altro sono fuori dalla carta), servono per indicare un unico elemento, che è quello che dovete identificare col numero.
In origine avevo pensato di fare questo lavoro in classe a coppie, per cui vi lascio la possibilità, se volete, di farlo con un compagno o una compagna, sentendovi via Whatsapp o in altri modi che vi siano congeniali.
La cartina, col nome (o i nomi) di chi l'ha compilata, dovrà essermi inviata (all'indirizzo emil.zanotti@gmail.com) entro la giornta di giovedì 19.
Potete fare in due modi:
- stampare la cartina, compilarla, fare una foto e una scansione e inviarmela
- se sapete usare programmi come Paintshop, Photoshop o simili, potete inserire numeri e nomi direttamente sulla cartina e spedirmi l'immagine.
Al momento non posso darvi il voto sul registro, ma questo lavoro contriubirà a una valutazione sommativa che faremo alla fine di questo periodo e che terrà conto, fra le altre cose, dell'impegno, della cura nello svolgimento dei compiti e delle attività, della puntualità nelle consegne ecc...), quindi vedete di fare bene le cose.
Se qualcosa non vi è chiaro non fatevi problemi a contattarmi via mail.
Buon lavoro e buon fine settimana.
Questi sono i passi della Divina Commedia che vi servono per l'attività:
1.
Inferno,
canto I, vv. 67-69
«Non omo, omo già fui,
e li parenti miei furon lombardi,
mantoani per patria ambedui.
e li parenti miei furon lombardi,
mantoani per patria ambedui.
2.
Inferno,
canto XX, vv. 61-63
Suso in Italia bella giace un laco,
a piè de l’Alpe che serra Lamagna
sovra Tiralli, c’ha nome Benaco.
a piè de l’Alpe che serra Lamagna
sovra Tiralli, c’ha nome Benaco.
3.
Inferno,
canto XX, vv. 67-69
Loco è nel mezzo là dove ’l trentino
pastore e quel di Brescia e ’l veronese
segnar poria, s’e’ fesse quel cammino
pastore e quel di Brescia e ’l veronese
segnar poria, s’e’ fesse quel cammino
4.
Inferno,
canto XX, vv. 70-72
Siede Peschiera, bello e forte arnese
da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,
ove la riva ’ntorno più discese.
da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,
ove la riva ’ntorno più discese.
5.
Inferno,
canto XX, vv. 79-81
Non molto ha corso, ch’el trova una lama,
ne la qual si distende e la ’mpaluda;
e suol di state talor essere grama.
ne la qual si distende e la ’mpaluda;
e suol di state talor essere grama.
6.
Inferno,
canto XX, vv. 73-77
Ivi convien che tutto quanto caschi
ciò che ’n grembo a Benaco star non può,
e fassi fiume giù per verdi paschi.
Tosto che l’acqua a correr mette co,
non più Benaco, ma Mencio si chiama
ciò che ’n grembo a Benaco star non può,
e fassi fiume giù per verdi paschi.
Tosto che l’acqua a correr mette co,
non più Benaco, ma Mencio si chiama
7.
Inferno,
canto XX, vv. 88-90
Li uomini poi che ’ntorno erano sparti
s’accolsero a quel loco, ch’era forte
per lo pantan ch’avea da tutte parti.
s’accolsero a quel loco, ch’era forte
per lo pantan ch’avea da tutte parti.
8.
Inferno,
canto XX, vv. 91-93
Fer la città sovra quell’ossa morte;
e per colei che ’l loco prima elesse,
Mantua l’appellar sanz’altra sorte.
e per colei che ’l loco prima elesse,
Mantua l’appellar sanz’altra sorte.
9.
Inferno,
canto XX, vv. 94-96
Già fuor le genti sue dentro più spesse,
prima che la mattia da Casalodi
da Pinamonte inganno ricevesse
prima che la mattia da Casalodi
da Pinamonte inganno ricevesse
10.
Purgatorio,
Canto VI vv.72-75
e l’ombra, tutta in sé romita,
surse ver’ lui del loco ove pria stava,
dicendo: «O Mantoano, io son Sordello
de la tua terra!»; e l’un l’altro abbracciava.
surse ver’ lui del loco ove pria stava,
dicendo: «O Mantoano, io son Sordello
de la tua terra!»; e l’un l’altro abbracciava.
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